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Judicaria Plogging

Da locale a globale e viceversa: le Pro Loco delle Giudicarie insieme per la cura dell’ambiente e del paesaggio

( Tione di Trento, 18 Ottobre 2021 )

Primavera ed estate sono ormai un ricordo che sfuma nei caldi colori dell’autunno ed è tempo per il progetto Judicaria Plogging di tirare le somme di questa prima edizione, che ha visto le Pro Loco e associazioni delle Giudicarie esteriori in azioni di cura del proprio paesaggio e ambiente

 Ne parliamo con Ludovica Serafini, vulcanica coordinatrice del progetto: nemmeno trent’anni, grandi competenze e conoscenze nel settore sostenibilità, un lavoro a Bruxelles nel Parlamento Europeo proprio nell’ambito ambientale e una grande voglia di connettere il locale con il globale e viceversa.

Ludovica, raccontaci un po’ del progetto Judicaria Plogging? Da dove nasce l’idea?

L’idea e il nome dell’iniziativa nascono da una nuova pratica, il “Plogging” appunto, che nato in Svezia, si sta velocemente diffondendo a livello mondiale soprattutto grazie ai social.

È un’attività tanto semplice quanto rivoluzionaria: mentre si corre o si cammina si raccolgono i rifiuti e si portano in luoghi appositi per essere riciclati o smaltiti.

Si fa bene a sé stessi facendo bene all’ambiente: da questo sfondo abbiamo poi sviluppato l’idea di Judicaria Plogging.

 Parli al plurale Ludovica. Chi con te ha fatto nascere questo progetto?

Per “Judicaria Plogging” possiamo davvero parlare di un progetto nato dal basso e cresciuto grazie alla collaborazione fra una delle più belle e sane espressioni dell’attivismo locale, ossia le Pro Loco, associazioni presenti praticamente in ogni paese delle Giudicarie Esteriori e della Riserva di Biosfera.

La scintilla iniziale del progetto è nata fra le Pro Loco Quadra e Pro Loco Cavrasto, ma subito l’idea è stata in grado di calamitare l’interesse e le energie di tutte le Pro Loco delle zone del Bleggio, Banale e Lomaso, come anche delle associazioni NOI e Giovane Judicaria.

Un grande team di lavoro quindi, diffuso su tutto la conca delle Esteriori, in cui le associazioni sono riuscite a coordinarsi mantenendo comunque la propria indipendenza e valorizzando quello che già sono in grado di fare.

 Azioni “a favore del luogo”. Ci racconteresti in cosa è consistito il progetto e quali obbiettivo si era prefissato?

 Il progetto ha previsto azioni collettive, su base volontaria, per ripristinare e mantenere la bellezza originaria dei nostri meravigliosi luoghi.

Luoghi purtroppo sempre più trascurati, malcurati e volontariamente sporcati, inquinati e degradati. Il progetto ha dato la possibilità di salvaguardare realmente il nostro ambiente, ma anche una grande occasione per incontrarsi e sensibilizzare direttamente ed indirettamente la comunità sull'importanza di preservare il pianeta attraverso relazioni di comunità e dialogo.

Le azioni che le varie Pro Loco e associazioni hanno svolto sono state davvero originali e alcune di queste sono state pure portate ad un evento dell’Unione Nazionale Pro Loco come esempio di buona pratica di valorizzazione e cura del territorio.

Per citarne solo alcune “Facciamo Piazza Pulita!” in cui gli abitanti dei paesi hanno ripulito gli spazi vicini a casa abbellendoli con fiori donati dai volontari o anche  “Che bel strof – ritorno alle origini” dove la valle ha spento per un’intera nottata l’illuminazione pubblica per sensibilizzare sull’inquinamento luminoso e sullo spreco di energia.

Uno degli eventi più interessanti è stata poi la serata di discussione sull’agricoltura biologica dove, grazie all’intervento del vice capo unità ambiente della Commissione Europea, stati avviati momenti importanti di scambio e confronto per la comunità su una tematica “calda” e di interesse per molti.

Qual è il tuo bilancio delle azioni svolte? In che misura questo progetto costituisce una buona pratica per la gestione e conservazione del territorio?

 Partiamo dalle difficoltà che per fortuna sono risolvibili: è oggettivo dire che i nostri paesi sono piuttosto “conservatori” e alcuni cambi di mentalità, anche rispetto ai temi affrontati, necessiteranno di qualche anno per essere digeriti.

L’altra difficoltà che dovremo affrontare è quella legata al coordinamento del progetto fra tutte le associazioni: più il progetto si allarga, più lo sforzo per coordinare il tutto si fa complesso ed impegnativo, ma stiamo ragionando sul da farsi.

Per fortuna i punti di forza e le soddisfazioni sono state molto di più e ci fanno ben sperare per il prosieguo del progetto.

In primo luogo le associazioni si sono dimostrate molto coese fra loro e capaci di coinvolgere attivamente la comunità sia in attività operative, sia su azioni più immateriali.

Secondariamente abbiamo contribuito ad abbattere un po’ di quel campanilismo che ancora è diffuso nella Valle, riuscendo a mettere insieme probabilmente per la prima volta le Pro Loco delle zone del Bleggio, Fiavè, Lomaso e Banale.

Uno dei risvolti più interessanti è stato anche quello di essere riusciti a creare un circolo virtuoso che ha connesso il locale con il globale e viceversa: nel post evento sull’agricoltura biologica, il vice capo unità ambiente della Commissione Europea ha riconosciuto che momenti di con la comunità confronto come questo permettono di raccogliere spunti estremamente interessanti da “riportare” poi a Bruxelles.

Ultimo ma non importanza, il progetto è stato preso a modello da realtà simili alle nostre: è di poco tempo fa la chiamata che abbiamo ricevuto da una Pro Loco abruzzese che ci chiedeva informazioni sul progetto, con l’ottica di replicarlo nel loro territorio.

Un bilancio più che positivo quindi: quali prospettive per il futuro del progetto?

Nelle prossime settimane ci troveremo con tutte le realtà associative per chiudere definitivamente il bilancio dell’anno e per capire che futuro darci: uno dei filoni più interessanti è sicuramente quello del coinvolgimento delle scuole locali nel progetto, facendo toccare con mano agli alunni e studenti le tematiche del riciclo, della produzione energetica e del paesaggio.

 Salutando e ringraziando Ludovica per la preziosa testimonianza non possiamo che fare un grande plauso a tutte le realtà che si sono messe in gioco per questo progetto in quanto incarnano profondamente cosa significhi prendersi cura del territorio e mantenere un buon equilibrio fra Uomo e Ambiente.

1_Volontari di Judicaria Plogging (ph. Judicaria Plogging)
1_Volontari di Judicaria Plogging (ph. Judicaria Plogging)
 
2_Logo Judicaria Plogging (ph. Judicaria Plogging)
2_Logo Judicaria Plogging (ph. Judicaria Plogging)
 
3_volontari in azione (ph. Judicaria Plogging)
3_volontari in azione (ph. Judicaria Plogging)
 
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